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Morto edile a Roma, senza cambio di passo sarà mobilitazione

È morto in ospedale Nosakane Ohuiosa, operaio edile di 40 anni, originario della Nigeria ed iscritto alla Fillea Cgil di Roma e Lazio, dopo aver passato due giorni a lottare per la propria vita. Venerdì, a Roma, in un cantiere in Viale Jonio, mentre svolgeva le proprie mansioni al piano terra è stato colpito da una lastra di marmo staccatasi dal balcone di un’abitazione del quinto piano dove erano in corso lavori di ristrutturazione.

L’azienda per cui lavorava Nosakane ha la totalità degli operai edili di origine nigeriana, una situazione che più con l’avere a che fare con una straordinaria storia d’integrazione racconta tutta un’altra condizione: nel settore sono aumentati pesantemente gli edili non adeguatamente formati nei cantieri e reclutati tra le persone migranti arrivate da poco nel nostro Paese, che non conoscono né la lingua, né le norme del lavoro. Il risultato è che anche in una condizione di effettiva regolarità contrattuale gli operai non esigono il rispetto dei loro diritti.

“È vergognoso – dichiara Benedetto Truppa, Segretario Generale della Fillea Cgil di Roma e Lazio – che ci siano alcuni imprenditori che con i bonus edili, che hanno dato una spinta che non si vedeva da 20 anni nel nostro settore in termini occupazionali di volume d’affari, non solo non investano parte della ricchezza generata per determinare migliori condizioni di lavoro ma pur di rispettare le scadenze scelgono di adottare un’organizzazione del lavoro che incide negativamente sulle condizioni di lavoro aumentando i carichi di lavoro, l’affaticamento degli edili e l’esposizione ad infortuni. Senza un cambio di passo e il rispetto delle norme, inclusa l’ultima Legge Regionale per la promozione della salute e della sicurezza sul lavoro e del benessere lavorativo, sarà mobilitazione.”

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